Titolo – Madre

Tecnica – Olio su Tela

Anno – anni ’90

Dimensione opera – 50×40

Cornice – Sì

Autenticato, catalogato, pubblicato, archiviato

Prezzo Iva Compresa

Trento Longaretti nasce a Treviglio nel 1916. Dopo i primi studi è a Milano, al Liceo e poi all’Accademia di Brera, dal 1931 al 1939. Gli è maestro Aldo Carpi, mentre ha compagni di studi Cassinari, Morlotti e Ibrahim Kodra. Inizia ad esporre i suoi lavori nel 1936 ai Littoriali della cultura e dell’arte. Si ritrovano nel filone della rivista Corrente, insieme al suo amico Morlotti, a Guttuso, Sassu, Vedova, ma la seconda guerra mondiale interrompe l’attività portandolo in Slovenia e in Albania. Nel 1942 partecipa alla Biennale di Venezia e l’anno successivo espone a Bergamo. Con la fine della guerra può riprendere pienamente il lavoro: oltre che alla pittura e alla grafica si dedica anche all’affresco, all’arte della vetrata e del mosaico.

Gli anni 1948, 1950 e 1956 lo vedono ancora alla Biennale veneziana. Nel 1952 è invitato alla Quadriennale Nazionale di Roma. Nel 1953 vince il concorso per la cattedra di pittura all’Accademia Carrara di Bergamo, succedendovi ad Achille Funi. Dal 1978, anno in cui lascia spontaneamente l’Accademia Carrara,per dedicarsi esclusivamente alla produzione artistica, pur mantenendone i rapporti come membro del Consiglio d’Amministrazione e continuando a sostenere gli ex studenti. Alla vita culturale bergamasca, alterna lunghi periodi alle Cinque Terre nella sua casa-studio e viaggi in terre lontane, sia per lavoro che per diletto. Ha esposto non solamente in Italia, ma anche all’estero (Londra, New York, Parigi, Buenos Aires, Toronto, Ottawa, Amsterdam, Monaco, Stoccolma).

Nel settembre del 2016 la città di Bergamo celebra i suoi 100 anni con diverse manifestazioni tra le quali la mostra di disegni organizzata da GAMeC – Galleria d’Arte Modena e Contemporanea, il documentario “Memento Homo” prodotto da Team Italia, il docu-film “Il Concerto” di Alberto Nacci e il grande progetto espositivo “Longaretti. Lungo un secolo” realizzato presso il Museo Bernareggi di Bergamo. Muore un anno dopo, nel 2017.